LO SPORT CHE FA' BENE AL CERVELLO

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’attività fisica come qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio di energia e ritiene che gli adulti di età compresa tra i 18 e i 64 anni dovrebbero dedicare almeno 150-300 minuti alla settimana ad attività di resistenza ad intensità moderata, oppure 75-150 minuti alla settimana a intensità elevata; consiglia inoltre di abbinare almeno 2 sessioni di rafforzamento muscolare alla settimana sempre a intensità moderata o elevata.

I dati emersi in numerose ricerche indicano che impegnarsi regolarmente in un’attività sportiva, aerobica o anaerobica, a moderata o elevata intensità, rafforza le facoltà cerebrali e aiuta a combattere il declino cognitivo legato all’età.

L’allenamento aerobico, rendendo più efficiente il sistema cardiovascolare garantendo più ossigeno e nutrienti ai neuroni (IPOTESI CARDIOVASCOLARE), migliora le funzioni cognitive cosiddette superiori: il ragionamento astratto, la pianificazione, il processo decisionale e la soluzione di problemi complessi. Ma è centrale l’intensità, piuttosto che la quantità, dell’attività che deve essere moderata o intensa. In termini pratici, intensità moderata significa che si può ancora parlare con qualcuno durante l’esercizio, mentre durante un’attività ad alta intensità si ha il fiatone e non si riesce a comunicare facilmente a causa dello sforzo.

Negli ultimi 15 anni si è scoperto che unendo l’allenamento della forza muscolare all’allenamento aerobico si ottengono benefici maggiori per le funzioni cognitive superiori di quelli ottenuti col solo allenamento aerobico.

Durante l’attività sportiva, praticata intensamente e con costanza, il nostro corpo secerne molecole chiamate ‘fattori di crescita’ che agiscono come fertilizzante per stimolare la produzione di nuovi neuroni, nuove connessioni tra essi e la comparsa di nuovi vasi sanguigni (PLASTICITA’ CEREBRALE). Grazie a questo processo aumentano la “materia grigia” del cervello (dove sono contenuti i corpi dei neuroni) e la densità e l’integrità della “materia bianca” (che corrisponde ai prolungamenti dei neuroni e quindi alle loro linee di comunicazione). La plasticità cerebrale si manifesta in particolar modo nell’ippocampo, struttura responsabile dei processi di memoria che svolge un ruolo chiave nelle funzioni esecutive.

Quindi qualunque sport sceglieremo, (aerobico, anaerobico o entrambi) il nostro cervello, la nostra cognizione e il nostro corpo ce ne saranno grati, soprattutto se saremo costanti e continueremo con l’avanzare dell’età.

Buon allenamento!


D.ssa Cocito Laura – Psicologa e Istruttrice Mindfulness

Iscrizione Albo A Piemonte n.10414